Dettaglio Azione Header

Gestione

Durata: Febbraio 2020 - Agosto 2022

Dettaglio Ente Logo

Altri enti

CE4WE

Il progetto Circular Economy for Water and Energy (CE4WE), co-finanziato da Regione Lombardia con fondi FESR, ha l’obiettivo di estendere il concetto di economia circolare al ciclo idrico integrato, attraverso lo studio della qualità dell’acqua sotterranea e superficiale e la valorizzazione energetica dei prodotti di scarto dei processi di depurazione. L’analisi dell’impatto antropico sul flusso idrico è condotta in termini di analisi del trasporto di inquinanti, monitoraggio dei suoli come interfaccia tra superficie e sottosuolo e modellazione dell’impatto dei cambiamenti climatici sull’approvvigionamento idrico. 

Il progetto mira inoltre alla minimizzazione dei prodotti di scarto dei processi di trattamento delle acque, tramite miglioramento della qualità dei fanghi di depurazione e la trasformazione di materia di scarto in biooli, biodiesel ed altri prodotti bio-based.

Capofila del progetto è l’Università di Pavia e fanno parte del partenariato, oltre a Gruppo CAP, ENI S.p.A., Mogu s.r.l., NeoruraleHub s.r.l. e A2A ciclo idrico S.p.A.

Le attività del progetto sono divise in tre Pillar, come sintetizzato nel seguito.

Le attività del Pillar 1 – Acqua comprendono:

  • La valutazione della qualità della risorsa idrica, la modellazione dei flussi e dell’impatto antropico in termini di inquinanti tradizionali ed emergenti
  • Il monitoraggio della variazione di uso dei suoli
  • Lo sviluppo di modelli dell’impatto dei cambiamenti climatici sull’approvvigionamento idrico
  • L’abbattimento di microinquinanti emergenti e metalli pesanti dai fanghi di depurazione tramite utilizzo di specifici ceppi fungini, al fine di garantire una maggiore qualità dei fanghi da utilizzare in agricoltura

Le attività del Pillar 2 – Energia includono:

  • La riduzione dei prodotti di scarto residui derivanti dal trattamento delle acque provenienti da impianti CAP e la valorizzazione di tali residui: da scarti a prodotti (es. produzione di bio-olio da fanghi, grazie alla collaborazione con ENI S.p.A.)

Le attività del Pillar 3 – Sostenibilità integrata: Normativa, Capacity Building, PCM e Disseminazione prevedono:

  • La valutazione delle normative esistenti sul tema della sostenibilità ambientale
  • Sviluppo di un piano di disseminazione rivolto alla società (organizzazioni di categoria, cittadini e stakeholders)

Matteo Colle

AGENDA 2030

6.3 Entro il 2030, migliorare la qualità dell'acqua riducendo l'inquinamento, eliminando le pratiche di scarico non controllato e riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi, dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e aumentare sostanzialmente il riciclaggio e il riutilizzo sicuro a livello globale


7.2 Entro il 2030, aumentare notevolmente la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale


STRATEGIA NAZIONALE DI SVILUPPO SOSTENIBILE

PIANETA

II.4 Attuare la gestione integrata delle risorse idriche a tutti i livelli di pianificazione

PROSPERITÀ

IV.1 Incrementare l'efficienza energetica e la produzione di energia da fonte rinnovabile evitando o riducendo gli impatti sui beni culturali e il paesaggio

TEAM DI PROGETTO E SVILUPPO

Esterno:

L’Università di Pavia, Regione Lombardia, ENI S.p.A., Mogu s.r.l., NeoruraleHub s.r.l. e A2A ciclo idrico S.p.A.

DESTINATARI

Gli utenti

Investimento
risorse interne

636.775,65 K€

Investimento
risorse esterne

424.517,10 K€

RISULTATI E MONITORAGGIO

Le attività di progetto si stanno svolgendo in accordo con gli obiettivi stabiliti in fase di preparazione della proposta. Alcune delle attività, specialmente quelle che necessitavano l’accesso agli impianti di depurazione per il prelievo di campioni, a causa dell’emergenza sanitaria hanno registrato dei rallentamenti rispetto alle tempistiche individuate inizialmente, ma sono in atto specifiche azioni per ovviare a tali problematiche.

Il progetto intende ottimizzare la gestione della risorsa idrica anche in previsione dei cambiamenti climatici e la valorizzazione di materiali di scarto in ottica di economia circolare, contribuendo a un approvvigionamento energetico a basso impatto ambientale. Il binomio Università-aziende garantisce una partnership ricerca-industria interamente lombarda, innovativa e competitiva sul piano internazionale, in grado di produrre un impatto significativo sul tessuto socio-economico regionale. La partnership che si è andata coagulando attorno a questa proposta progettuale è del tutto nuova e mette in connessione una delle maggiori Università multidisciplinari italiane con il ruolo di capofila e coordinamento, e con molteplici competenze fornite da diversi suoi Dipartimenti (Scienze della Terra e dell’Ambiente, Chimica, Fisica, Matematica, Ingegneria Industriale e dell’Informazione, Scienze Clinico Chirurgiche, Biologia e Biotecnologie, Scienze del Farmaco) e il suo Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Acque, con partner industriali aventi diverse tipologie di compagini sociali (interamente privata, mista, pubblica) e diverso core-business, sia pure con numerose possibili connessioni.

Il progetto, in accordo con le Strategie Europee (Pacchetto UE su economia circolare 2018) che mirano all’efficientamento economico dell’utilizzo circolare delle risorse, prevede lo sviluppo di processi tecnologici con importanti ricadute sul territorio lombardo, ma anche europeo ed internazionale.

Nello specifico sono messe in luce le distribuzioni degli inquinanti tradizionali ed emergenti sul territorio e la loro evoluzione temporale in correlazione alle attività umane (WP 1.1). Tali risultati potranno essere cruciali per lo sviluppo di politiche regionali per gestire il territorio e la risorsa idrica con un approccio multidisciplinare che potrà diventare un modello da applicare a scala regionale.

Inoltre, il miglioramento della qualità dei fanghi di depurazione e la rimozione dei metalli pesanti e dei farmaci (WP 1.2) ha potenzialmente un altissimo impatto sulle politiche urbane e agricole regionali in linea con la strategia regionale S3 per l’economia circolare e le Smart cities & communities, non solo in ambito agricolo ma anche in altri comparti produttivi ed industriali. A questo si connette la rivalutazione del suolo come interfaccia fondamentale del ciclo idrologico (WP 1.3) e il suo ruolo chiave per una corretta gestione della risorsa idrica a livello regionale (WP1.1). Nello stesso tempo CE4WE intende porre le basi per la creazione di un Laboratorio di analisi sul suolo che per la prima volta attiverà sul territorio lombardo un incubatore multidisciplinare che coordina, propone e fornisce servizi e prestazioni a vari livelli per le necessità che vanno da quelle dell’agricoltore a quelle della regione.

In aggiunta, lo sviluppo di scenari climatici e di un modello idrologico in risposta a tali scenari (WP 1.4) potranno dare un contributo significativo all’impegno della Regione Lombardia rispetto all’Accordo di Parigi confermato con l’adesione della regione al portale NAZCA (Non-State Actor Zone for Climate Action).

In chiave di circular-economy, si sta testando la trasformazione di materiali provenienti dall’attività agricola e fanghi di depurazione in materiali di elevato valore aggiunto (biocombustibili) (WP2.1 e WP 2.2). In particolare, l’utilizzo dei fanghi disponibili in quantità e a costo zero, e la loro conversione a biodiesel, biofuels e/o bio-componenti utilizzabili nel settore automotive e/o industriale rappresenterebbe un avanzamento competitivo dell’ecosistema in linea con le politiche di ricerca e sviluppo regionali. Nella stessa direzione vanno le azioni delle linee WP 2.3 e WP 2.4 con sviluppo di nuovi processi di bioconversione e trasformazione di scarti agroalimentari, industriali e residui oleosi della depurazione.

Si pensa infine che con la disseminazione (WP 3.3) le attività connesse alla filiera dell’acqua e all’utilizzo dei suoi scarti possano assumere una luce nuova di fronte alla società, incrementandone l’accettabilità.

Più in generale il Pillar 3 di CE4WE punta a produrre una valutazione di sostenibilità in linea con i principi internazionali, favorendo il futuro inserimento nel mercato dei prodotti ottenuti e delle tecnologie sviluppate, creando un modello di gestione integrato e scalabile come strumento della policy e sviluppando un piano di disseminazione che produca un ritorno significativo sulla responsabilità socio-ambientale dei partner.

Le attività di disseminazione dei risultati previste nel progetto verso cittadini e stakeholders saranno rivolte a promuovere la conoscenza dei processi legati al ciclo idrico e superare le criticità sociali e normative per la trasformazione, utilizzo e valorizzazione dei suoi prodotti di scarto. 

COMUNICAZIONE

Il Gruppo CAP è attenta a portare avanti le iniziative di valorizzazione e comunicazione dei propri progetti in modo chiaro e trasparente.

Il progetto è stato presentato a luglio 2020 durante un evento online organizzato da regione lombardia con lo scopo di presentare tutti i progetti finanziati dal bando Call Hub Ricerca e Innovazione. All'evento, dal titolo "Living Lab progetti Call Hub: quando la circolarità crea sinergia", è seguito un webinar ad aprile 2021.

Cap utilizza differenti canali per comunicare i propri progetti. Si possono travore ulteriori informazioni sul sito-web, sui canali social, su stampa specialistica e riviste di settore.

Essendo i progetti di sostenibilità di fondamentale importanza per il Gruppo CAP, è possibile trovare, all'interno del Piano di Sostenibilità e del Bilancio di Sostenibilità, approfondimenti relativi a questo ed altri progetti portati avanti dall'azienda.